Lo spettacolo è un’indagine antropologica. Si serve del mito di Pentesilea per delineare le traiettorie attraverso le quali odio e amore operano all’interno dell’animo umano. La storia viene riletta attraverso il potere trasfigurante dell’amore, che nel tenere insieme le contraddizioni conduce i protagonisti alla follia. Pentesilea e Achille sono due parti di una stessa unità, così come i loro volti sono due immagini della follia: follia come annichilimento (Pentesilea) e follia come redenzione (Achille).
Il vero protagonista della presente ricerca è quindi l’eterno rapporto dell’uomo con le sue contraddizioni originarie.
La storia si svolge in tre quadri. In ogni quadro la medesima storia viene raccontata ma con punti di vista diversi. Nel primo, la storia viene raccontata con gli occhi di Achille. Nel secondo il punto di vista è quello di Pentesilea. Nel terzo è il coro che dà la sua versione dei fatti.
Alessandro Pertosa: poesia, prosa e raccordi narrativi
Frida Neri: prosa, poesia e musica
Filippo Macchiarelli: basso
L'ALBERO DEL PARADISO
L’albero del Paradiso ha una genesi complessa. L’origine è in seno alla preparazione di uno spettacolo centrato sul dialogo tra due grandi poeti simbolo di Italia e Pakistan, realizzato nel 2019 a Karachi e che ha visto vari artisti dei due paesi intessere canti e movenze attorno al concetto di amore supremo, che risulta centrale in entrambe le poetiche.
La riscoperta del testo di Asìn Palacìos, Dante e l’Islam, si inserisce proprio nel solco del dialogo interculturale e rappresenta il fondamento nella ricerca e nella produzione di progetti di spettacolo che intendono spingersi fin dentro le vene profonde della nostra cultura, mostrandone i debiti contratti con tradizioni apparentemente lontane, che sono invece incistate dentro la nostra carne.
Così, attraverso percorsi e relazioni speculari, Alessandro Pertosa e Frida Neri si trovano a collaborare; e tra musica, prosa, drammaturgia e naturalmente poesia, nasce L’Albero del Paradiso: una conversazione teatrale che svela tracce dell’anima araba nascoste nel filo narrativo e figurativo della Divina Commedia.
Giulia Bellucci e Nadia Ben Hassen Hafida Kanba: voci recitanti
Anissa Gouizi e Frida Neri: voci effetti sonori percussioni flauti
Alessandro Pertosa: raccordi narrativi
LA DISTANZA DELLA LUNA
La distanza della luna è un sogno che sembra prendere forma lentamente. È un viaggio esistenziale dentro il minuscolo infinito di ognuno di noi, ed è allo stesso tempo anche un invito a guardare oltre, verso l’infinito e sterminato universo teso fino alle estreme lontananze. In questo altalenare fra l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo, quasi come presi da uno strabismo esistenziale, l’uomo scorge l’abisso. La luna, il riflesso dolce e terribile, e la distanza scatenano il desiderio, la molla che spinge ad andare, a colmare lo spazio che manca.
La distanza della luna è sì la presa d’atto del nostro essere gettati in un abisso sterminato, ma allo stesso tempo è anche un viaggio. Un viaggio inteso come percorso di conoscenza ed esplorazione della vita. Un viaggio fra le vie di splendide Città invisibili che consente ad ognuno di noi di rintracciare la propria identità e di prendere coscienza - a ogni nuova tappa, a ogni nuovo incontro - di ciò che non siamo, di ciò che ci manca e vorremmo avere, e forse non avremo mai.
La distanza della luna è un girovagare nello spazio e nel tempo, incrociando vite che avrebbero potuto essere le nostre se solo quel tempo fosse stato il nostro tempo.
E così, con un fascio di desideri nel cuore e un gomitolo di farfalle negli occhi, percorreremo in lungo e in largo lo spazio che ci separa da questo splendido faro notturno, consapevoli di essere noi stessi il nostro viaggio. Siamo la strada percorsa. Ma siamo anche la strada che ci manca a raggiungere la meta lunare. Siamo quel chiarore che riflette la slabbratura da cui veniamo e da cui vengono – impetuose e feroci – tutte le nostre domande, i nostri dubbi, e i misteri terribili che coviamo nel cuore.
Andrea Anconetani: Musiche e Voce
Alessandro Pertosa: Tessitura Poetica
Produzione: Nuovi Linguaggi & InCerti Percorsi